La Porsche Macan potrebbe uscire di scena prima del previsto. O almeno, questo è quanto emerge dalla dichiarazione di un portavoce della Casa di Zuffenhausen riportata da Automotive News. Il motivo, però, non riguarda l’introduzione della seconda generazione, che sarà soltanto elettrica: la Macan uscirà dai listini per una legge europea sulla cybersecurity.
Multe fino a 30 mila euro per esemplare. Per capire esattamente cosa è successo al modello più venduto della Casa tedesca bisogna però fare un passo indietro. Dagli anni 50, l’Unece (United Nations Economic Commission for Europe) stabilisce le normative necessarie per la commercializzazione dei veicoli a motore in Europa (il cosiddetto WP.29 o Working Party 29) e, tra i vari aggiornamenti delle regole, nel gennaio del 2021 ha introdotto nuove disposizioni riguardo la sicurezza informatica. Le quali, ovviamente, riguardano anche le automobili. Tutti i modelli di nuova omologazione devono sottostare alle specifiche imposte già dal luglio del 2022, mentre le vetture già lanciate non verranno coinvolte fino al luglio del 2024. Data dopo la quale qualsiasi auto non conforme non potrà più essere immatricolata (da nuova, s’intende). Se un costruttore violerà questa normativa, dovrà sborsare fino a 30 mila euro per ogni esemplare venduto, con l’omologazione del modello che verrà successivamente sospesa o annullata.
Serve un ok dalla Spagna. A certificare la sicurezza dei sistemi informatici degli autoveicoli secondo la normativa Unece/R155 è la spagnola EUROCYBCAR, che testa ogni modello sottoponendolo a 70 differenti tipologie di attacchi informatici. Tra i vari test, l’ente spagnolo analizza potenziali problematiche riguardanti i sistemi di comunicazione dell’auto e di connettività, gli aggiornamenti, l’accesso alle informazioni personali del proprietario e molti altri aspetti informatici. I costruttori di auto hanno così sviluppato dei sistemi in linea con le direttive dell’ente, applicandoli solo alle automobili più recenti.